sabato 7 novembre 2009

8. La valigia

Driiin!
“BuonaseraResidenceDalia.”
“Buonasera. Mi chiamo Giulia A.. Dovrebbe risultarle una prenotazione a mio nome a partire dalla notte del 6 Gennaio. È un bilocale.”
“Controlliamo subito.”
“…”
“Si, risulta una prenotazione dal 6 Gennaio al 31 Marzo.”
“Sarò in trasferta per l’azienda TalenTeam. Potrebbe darmi delle informazioni sulla sistemazione?”
“Certo. Mi risulta che sarai alloggiata con altre due ragazze: Giuseppa Piccolo e Rossella Verardo. L’appartamento ha una camera da letto con due letti singoli, una cucina e un soggiorno con un divano letto. Quindi una di voi si beccherà il divano. Magari fate a turno.”
NO. IL DIVANO: NO. Io non potevo andare a finire su un divano.
Silenzio.
“Pronto? Giulia è ancora in linea?”
“Si, si, ci sono. Ecco, la storia del divano mi ha un po' sorpreso.”
“Ma dai! Gli appartamenti sono iperaccessoriati, ti troverai bene. Scusa, mi sembri una ragazza giovane, posso darti del tu?”
“Certo. Il mio nome già lo sai.”
“Io sò Fabrizio.”
“Piacere Fabrizio. Ti incontrerò al mio arrivo, giorno 6?”
“Famme controllà… Seee. C’ho ‘l turno de notte. Li mortacci!”
Dopo il passaggio al tu, la voce di Fabrizio era decisamente cambiata.
“Puoi darmi altri dettagli sull’appartamento? C’è la lavatrice?”
“No. La biancheria poi lavarla co‘a lavatrice a gettoni che sta qui, in una sala a pianotera. E anche il fero da stiro. Funziona tutto coi gettoni. Però in cucina c’è ‘a lavastovje.”
“Com’è la zona? Insomma … è un quartiere tranquillo?”
“See. Ce so’ due supermercati qui vicino. E c’è la stazione der treno proprio di fronte al nostro ingresso. Quindi te poi spostà co’ comodo.”
“Credo che la prima volta prenderò un taxi.”
“Sta’ attenta a li taxisti abusivi. Se mettono fori Termini, te beccano e te spellano viva.”
Fabrizio mi diede qualche altra informazione utile, poi lo salutai.
In occasione della partenza mi ero fatta comprare dalla mamma un bel valigione arancione e un beautycase.
Decisi di portare solo i capi di vestiario indispensabili: 10 paia di mutande, tre reggiseni, calzini e collant assortiti, magliette intime, tre paia di jeans, una gonna lunga, cinque maglioni, un tailleur e un paio di decollette per occasioni importanti.
Come accessori avevo il PC portatile, un ombrello, il phon, il depilatore elettrico e una scorta di assorbenti.
Non potevano mancare i libri. La scelta fu davvero ardua. Volevo portare con me un paio di libri che avevo già letto, che mi avrebbero tirato su di morale in qualche notte triste, e almeno un libro nuovo.
Scelsi Il Birraio di Preston di Camilleri perché mi aveva fatto ridere a crepapelle e il terzo libro della saga di Harry Potter perché mi aveva fatto sognare. Di nuovo avevo un thriller, il primo della trilogia di Stieg Larsson.
Nonostante mi sentissi del tutto NUDA, il valigione era pronto a scoppiare e pesava quasi quanto me. Aveva le rotelle, ma smuoverlo da fermo era un'operazione titanica. Lo ribattezzai l'Inquilino.

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