martedì 24 novembre 2009

22. Passaggio di consegne e consigli per presentarsi al cliente

Mi erano rimasti solo tre giorni per ultimare il passaggio di consegne, poi sarei entrata nel nuovo progetto a tempo pieno.
All'inizio pensavo che passare le consegne significasse semplicemente delegare un sostituto.
Già mi ci vedevo nel passaggio di consegne, con l'aria tronfia e soddisfatta a dire:
"Tieni, ragazzo. Finisci il lavoro che IO ho cominciato."
Il project manager Rosario Mori invece aveva un'altra visione del passaggio di consegne: "Cerca di ultimare tutto il lavoro che ti è stato assegnato. Non lasciare niente in sospeso, altrimenti NOI continueremo ad aver bisogno di te e TU dovrai continuare a venire il sabato."
"Glom. Il sabato, dici?"
"Certo. Non vorrai mica mancare dal cliente durante i giorni feriali?!? Mechanix normalmente è chiusa di sabato. Quindi, se c'è bisogno, potrai tornare qui."
Il tutor Enzo Vanni era livido. Incazzato nero.
Non pensava che il mio trasferimento sarebbe arrivato così presto.
Avrebbe perso una risorsa che non sarebbe stata reintegrata in tempi brevi. E lui doveva comunque mantenere lo stesso rendimento.
Sudava sempre di più, si incazzava sempre di più.
Forse non era all'altezza della situazione o forse, semplicemente, rischiava di perdere il posto.
Mori invece era sempre fresco come un quarto di pollo.
Ti chiedeva di fare gli straordinari, ti chiedeva di dare il massimo, ti inculava alla grande, però si manteneva sempre calmo e ti trasmetteva sicurezza.
"La situazione è sotto controllo, non preoccuparti", ti diceva.
Ci sapeva fare.
Sapeva come prenderti.
Ti inculava fino in fondo, però tu restavi col sorriso e quasi lo ringraziavi. Era davvero un grande nel suo lavoro.
"La situazione è sotto controllo, Giulia. Se non finisci il lavoro entro questi tre giorni, potrai tornare i sabati successivi. Se la cosa dovesse prolungarsi troppo, chiederò a Luca di darti una mano. Non preoccuparti, non voglio lasciarti a cavallo di due progetti. Non mi conviene."
Non vedevo l'ora di levarmi di dosso quel dannato progetto TeTi.
Era Mercoledì. Mi restavano Giovedì, Venerdì e Sabato per chiudere tutto.
Quei giorni lavorai come un'ossessa.
Arrivavo in ufficio alle 9:00 e tiravo fino alle 19:30.
Volevo finire. Dovevo finire.
La sera tornavo a casa e mi addormentavo come un sasso, senza nemmeno preparare la cena e senza accendere il computer per spedire curriculum.
Il Sabato, alle 16:30, avevo finito.
Spedii tutto il mio codice ai colleghi del testing e andai da Mori:
"Credo di aver concluso tutto."
"Ti faccio telefonare in caso di problemi".
Ero in libertà vigilata. Il mio codice doveva ancora essere testato, ma ero quasi sicura di aver fatto un buon lavoro.
Adesso potevo godermi il mezzo weekend che era rimasto.
"Allora io vado, Rosario."
"No, aspetta. Prima ascoltami bene.
Da lunedì ti troverai dal cliente e dovrai tenere bene a mente certe cose.
Ricordati sempre che sei molto giovane e quindi sei una risorsa facilmente sostituibile. Il cliente può interessarsi a te solo se tu riesci a farlo affezionare. Non devi apparire come una rappresentante di TalenTeam, ma semplicemente come Giulia. Se ti vedono giovane e cucciolotta possono decidere di adottarti. Punta su questo.”
“Ricevuto.”
“Lì non ci saremo noi a controllarti. Non ci sarà Enzo Vanni a tenerti col culo sulla sedia. Non potremo verificare i tuoi orari quindi dovremo fidarci del tuo buonsenso. Cerca di dare il massimo, spingi più che puoi e sii sempre presente.
E poi, considera che il cliente ti osserva sempre. Conosci Mario Arecchi?”
“No.”
“E' stato uno dei nostri primi consulenti a lavorare in Mechanix. Bravissimo, geniale: gli bastavano poche ore per finire il suo lavoro. Il resto del tempo pensava ai cazzi suoi. Spesso entrava a lavoro alle 11:00 e se ne usciva alle 16:00. Il cliente ce l’ha restituito dopo qualche mese. Non perché non lavorasse bene, ma perché non rispettava le formalità. Per i vecchi manager italiani, la formalità è più importante della qualità”.
“Ricevuto.”
Non disse altro, così filai via di corsa. C'era un mezzo weekend ad aspettarmi.

MPNY8EY985QQ

1 commento:

  1. Ciao Giulia! E' questo che tiene indietro l'Italia (tra le altre cose). L'unica cosa cui possono attaccarsi gli incompetenti manager italiani è la forma, visto che in questo paese non esiste meritocrazia è più facile mettersi una cravatta e stare 12 ore in ufficio che esser bravi a far qualcosa. Più si sale di "livello" più conta la forma e meno la sostanza, specie considerando che le aziende tipo TalenTeam (...guarda caso anche io ho lavorato in un'azienda che finiva con "Team"!;-) ) pagano (o devono pagare) fior di mazzette per avere commesse, e questi accordi "commerciali" avvengono a pranzo ed altre occasioni pseudo-sociali. Da quello che scrivi noto un generale peggioramento di questo "mondo" che mi piaceva tantissimo. Riguardo l'estero posso darti un consiglio spassionato: vacci prima possibile o non ci andrai mai più, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Cheers!

    RispondiElimina

 
BlogItalia.it - La directory italiana dei blog Segnala un Blog Blog Directory voli low cost amsterdam